mercoledì 28 gennaio 2015

L'albero dei ciucci


Il ciuccio, si sa, per il bambino è il rimedio a tutti i mali. E’ l’oggetto che lo rassicura, lo tranquillizza e lo aiuta ad addormentarsi . Per questo la sua rinuncia deve avvenire in modo dolce e graduale considerando che il bambino deve essere preparato all’evento.
Ecco che il racconto di una storia può aiutare i genitori nell’impresa. Le favole infatti, rappresentano uno straordinario supporto nell’accompagnare il piccolo a superare con serenità quei passaggi un po’ critici necessari alla sua crescita psicologica. 
Da queste premesse ho sviluppato il progetto: “ te lo regalo con un sorriso”. Un progetto che ha preso avvio al nido “piccoli Passi”, interessando bambini dai 2 ai 3 anni.
Il primo step è stato quello di creare un racconto in grado di portare il bambino a rinunciare al proprio ciuccio in modo spontaneo e non attraverso un’imposizione adulta.
Dopodiché grazie al prezioso aiuto delle educatrici del nido, è stato possibile realizzare un vero e proprio libricino per bambini.
Il vostro compito consiste nel raccontare quotidianamente la storia al vostro piccolo, creando un’atmosfera d’intimità e condivisione . Dopodiché dovrete scegliere un albero nel vostro giardino e destinarlo ad “albero dei ciucci”. Quando il vostro piccolo sarà pronto, appenderà al ramo il suo ciuccio e la mattina successiva , come narrato nel racconto, ai piedi dell’albero gli farete trovare uno splendido regalo.
Il racconto “L’ALBERO DEI CIUCCI” che vi propongo, condurrà dolcemente il vostro bambino alla consapevolezza che ormai è giunto il momento di abbandonare il proprio ciuccio. Il “difficile” distacco sarà supportato dalla certezza che l’oggetto tanto amato, servirà a dare la felicità a qualcun altro, nel caso specifico all’albero che, in segno di riconoscenza farà uno splendido regalo al piccolo donatore.
Dunque, gli ingredienti ci sono tutti: condivisione, generosità, riconoscenza; Il valore aggiunto lo apporterete voi, con la vostra dolcezza, calma e serenità, ma anche con la caparbietà necessaria in questi passaggi di crescita. Nella convinzione che starete aiutando il vostro bambino a diventare grande.
Nel caso non abbiate a disposizione un giardino con alberi , potete procurarvi un piccolo alberello da tenere in casa, per trasformarlo nel vostro meraviglioso ALBERO DEI CIUCCI.

giovedì 15 gennaio 2015

Guarire dall'ansia? Oggi si può!

La persona che soffre di disturbi d’ansia o di attacchi di panico sa bene quanto questo problema possa essere invalidante, soprattutto quando “la paura della paura” inizia a gestire la sua vita. 
Studi recenti confermano come i disturbi d’ansia, (fra cui si annoverano: attacchi di panico, ansia generalizzata, fobie specifiche e non specifiche, disturbo post-traumatico da stress), siano in continuo aumento soprattutto fra la popolazione giovane.  
Vediamo allora quali sono le principali soluzioni (ed i loro effetti), che generalmente la persona adotta al presentarsi del problema:
- Il ricorso al farmaco. 
Le benzodiazepine, ansiolitici spesso utilizzati nel trattamento di questo tipo di disturbo, associate ad un farmaco antidepressivo che agisca sulla serotonina, possono avere in una prima fase una buona efficacia, ma il tasso di ricadute e le recidive sono spesso alte, senza considerare gli effetti collaterali e dipendenza che essi provocano. 
Si tratta quindi di una stampella che sostiene finché c’è, ma che non insegna certo a camminare.
- Il limitarsi negli gli spostamenti quotidiani.
Una soluzione questa, che inconsapevolmente porta la persona ad erigere poco per volta le mura della propria prigione dalla quale non sarà più in grado di uscire . 
- L’aiuto dei familiari. 
Una sorta di “delega con interessi”: se da un lato conforta, dall’altro conferma l’incapacità dell’individuo ad affrontare in prima persona il suo problema. 
- Infine ci sono coloro che con rassegnata accettazione, organizzano l’esistenza in funzione del proprio disturbo.

Una condizione paragonabile alla libertà vigilata.
Si tratta quindi, di tentate soluzioni che se in un primo momento possono apparire funzionali, nell’arco di breve tempo, oltre a divenire le principali responsabili al mantenimento del problema, possono condurre all’insorgere di altri tipi di disturbi quali disistima, insicurezza, forme depressive ecc.
L’ansia non è una malattia, ma una costruzione del cervello, quindi non si dovrebbe curare come un raffreddore o una qualsiasi malattia fisica.
Un metodo particolarmente efficace nel risolvere i disturbi d’ansia è la Terapia Breve Strategica. Si tratta di un intervento breve e focale di carattere molto pratico, che orientandosi al presente della persona, attraverso una serie di colloqui clinici, strategie e compiti a casa, permette l’estinzione completa del disturbo, restituendo all’individuo piena autonomia e padronanza della propria vita. 
Dati statistici confermano l’efficacia del trattamento, (96% dei casi trattati con successo, con una media di sole 8 sedute). 
Grazie all’effettiva efficacia del trattamento la persona è in grado di percepire un miglioramento sin da subito, riacquistando un’immediata fiducia nelle proprie risorse e capacità nell’affrontare e risolvere definitivamente il proprio disturbo.
“Non sempre complicati problemi richiedono soluzioni altrettanto lunghe e complesse”

venerdì 2 novembre 2012

Addobbi natalizi con pasta di sale: l’albero di Natale diventa l’albero dei ricordi


Vedo crescere le mie bimbe molto in fretta, forse troppo... e spesso mi ritrovo ad interrogarmi su quanto ricorderanno della loro infanzia, quanto resterà nella loro memoria affettiva.
Ci sono dei giochi-attività che contribuiscono a mantenere vivi i ricordi, permettendoci di rivivere nell’età adulta , momenti speciali  fatti di amore e condivisione  che appartengono alla nostra infanzia e che in qualche modo hanno contribuito a farci diventare le persone che siamo.
Eccone un esempio.

mercoledì 31 ottobre 2012

Perchè i bambini dicono le parolacce?



Penso che qualsiasi genitore si sia prima o poi confrontato con le parolacce del proprio bambino
Come è possibile che da un visino dall’aria così angelica ed innocente escano certe diavolerie!

La reazione di un genitore è pressoché immediata: all’incredulità e spiazzamento iniziale segue, a scanso d’equivoci, l’accertamento, in cui si chiede al bambino di ripetere  l’“impronunciabile”, con l’intenzione di inibire quanto appena detto.

“….Giorgino ho sentito bene quello che hai detto??!”
oppure:

“… Giorgino ripeti ciò che hai appena detto se ne hai il coraggio!!”

Quindi sulla base di inconfutabili prove si passa all’azione.